Perché proprio “Recovery For Life”?
Questa è stata la domanda che abbiamo posto ai ragazzi ospiti in NPI2 A Limbiate (Monza) in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, in seguito alla riproduzione della lettura teatrale sulla testimonianza di Patricia Deegan, psicologa clinica e ricercatrice statunitense e una delle prime a proporre il metodo della Recovery.
Cosa significa guarire? È possibile tornare come prima?
“Signorina Deegan, lei ha una malattia chiamata schizofrenia […] se andrà in un centro di riabilitazione residenziale penso che saprà adattarsi a tutto questo. Adattarsi… adattarsi non è proprio quello che una ragazza vorrebbe fare il venerdì sera.”
Questo è ciò che Patricia racconta, la confusione di una diagnosi che a volte è difficile da comprendere e l’incertezza di un futuro che non sa bene come affrontare. Tuttavia non si arrende e tra alti e bassi lavora per conoscere meglio la sua malattia e trovare modi e strategie per fronteggiarla.
Questa testimonianza è servita da spunto ai nostri ragazzi che spesso si sono trovati nella situazione di ricevere una diagnosi senza capire bene di cosa si trattasse e hanno dovuto imparare a conoscere e affrontare un contesto fatto di fatiche e dolori, ma anche piccole soddisfazioni e miglioramenti.
In occasione della giornata della salute mentale hanno quindi provato a condividere la propria esperienza e a rispondere alla domanda precedentemente posta circa il significato che per loro assume il termine Recovery.
Tra scritti, disegni e coreografie ciascuno ha portato un contributo personale, fermandosi per un momento a riflettere sul significato e sull’impegno che è necessario mettere in quanto protagonisti attivi del proprio percorso di guarigione, ognuno col suo viaggio perché una ricetta o un manuale uguale per tutti non esiste.
“Ogni piccolo successo mi ha risvegliato la fiducia nella mia capacità di resistere, di perseverare; ho imparato a dirmi tra poco sarà domani, un altro giorno arriverà. E questa frase ha preso una grande importanza per me: arriverà domani vuol dire che sì, oggi è stato difficile e doloroso, ma è anche passato.”
Cosa significa quindi guarire?
Non vuol dire tornare come prima ma diventare nuovi, scoprire i propri limiti e come questi possano aprire a nuove possibilità. Imparare ad accettarsi e ad essere gentili col proprio dolore, trovando piano piano dei modi per gestirlo e rinascere.
