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Consigli per gli acquisti di Natale di Velio Degola

È dicembre, piove. Mi siedo alla mia scrivania. Vedo un post it appeso al PC con scritto: ”Comprare i fazzoletti, così i ragazzi possono piangere”

Dott. Velio Degola
Coordinatore Clinico Centro Diurno (MI)

È dicembre, piove. 
Finalmente è giusto che piova in questa stagione un poco strana, dove ha fatto caldo persino per la festa di Ognissanti. Mi siedo alla mia scrivania. Vedo un post it appeso al PC con scritto:

”Comprare i fazzoletti, così i ragazzi possono piangere”

Sorrido leggendo questa comunicazione, apparentemente di servizio.
Subito dopo mi sorprendo immerso in un pensiero: ”Perché? Senza fazzoletti non possono piangere?”

Ancora mi chiedo: ”L’emozione che sgorga nel pianto è direttamente connessa all’acquisto del fazzoletto?”

La mia mente stravagante mi fa riflettere ancora, e forse fantasticare, oltre il limite permesso dalla fisiologia.
Questo vuole dire che, se non avessi i soldi per i fazzoletti, non potrei piangere?

Nemmeno gli occhi per piangere, recita un vecchio adagio popolare ad indicare che non ci resta più niente, che non abbiamo più risorse, che siamo privi dei beni fondamentali per l’esistenza.

Quando uno psicologo non sa che cosa dire si gioca il jolly della piramide di Maslow.
Sì, quel triangolo colorato che forse tutti hanno in mente, ma se non lo avete basta googleare un poco e lo trovate, dove alla base stanno i bisogni fisiologici per il genere umano come: sonno, respirazione, sesso e altre amenità di questa portata.

Ma la domanda continua a mulinare in testa: “Perché i nostri ragazzi non possono piangere se non hanno i fazzoletti?”

Il pianto, penso, è naturale, si piange di gioia, di dolore, per amore, per rabbia? Cosa spinge la mia preparata operatrice a collegare il permesso di piangere con l’acquisto del clinex? Il pianto fa bene, il suo vigore è misura di salute del neonato, che non ha certo clinex a disposizione quando libera l’urlo vitale che fa da colonna sonora al suo accesso al mondo.

Quando proviamo un’emozione, l’amigdala, di nuovo lei, stimola il sistema nervoso che produce acetilcolina che a sua volta provoca l’attivazione del sistema lacrimale. Ancora di più il pianto del bambino stimola l’amigdala della mamma e la spinge ad occuparsi di lui, di lei. Nessun altro rumore, anche simile al vagito dei bambini, stimola l’attenzione della madre al pari del pianto, ed è proprio questo che dà il via al processo primario di cure essenziali per uno sviluppo psicofisico armonico.

L’operatrice che mi chiede di comprare i clinex mi sta chiedendo di aiutarla a sviluppare l’accudimento, l’attenzione, la sua attenzione senza la quale non si innescano i meccanismi di empatia e quindi di cura.

Per favore, permetti ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di stimolare il mio istinto di madre, di donna, di donna che cura e si prende cura. La mia operatrice, esperta, mi sta chiedendo di mediare con un oggetto (il clinex) la vergogna che i “ragazzi” (mi chiedo perché me lo avesse scritto al maschile) provano nel poter piangere liberamente.
Eppure sappiamo che quando piangiamo attiviamo i processi antinfiammatori e siamo di nuovo lì, con il nostro amico cortisolo. Ma se piangiamo troppo sappiamo cosa succede, un eccesso di cortisolo fa salire il livello di stress.

Il fazzoletto, allora, diventa un alibi, copre la vergogna, è lo strumento indispensabile, il mediatore del pianto, forse ancora di più, la patente del pianto: senza fazzoletti non si piange.

In questo Natale allora mi sento di potere chiedere al Bambino Gesù, o chi per lui, un regalo per tutti noi.
Non portarci, oh Gesù, i clinex ma liberaci dalla vergogna del pianto, portaci la forza di assaggiare le lacrime e il coraggio di farlo insieme, di condividere e sostenere ciò che c’è di più personale e di più universale: l’urlo della vita, la forza della disperazione, l’angoscia del dolore, l’incontrollabilità della gioia, l’irragionevolezza della felicità e lascia che tutto questo passi attraverso libere e sfrontate lacrime che orgogliose colano lungo le guance, senza nessun clinex ad accoglierle.

Buon Natale di rinascita, con il pianto generativo di vita.


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