I gruppi per genitori
Il percorso riabilitativo che i ragazzi affrontano presso il centro diurno prevede una presa in carico multidisciplinare e il sostegno di tutte le componenti del nucleo familiare.
Per questo motivi, oltre ai colloqui individuali che i genitori dei nostri ragazzi possono svolgere con le psicologhe del centro, abbiamo previsto da tempo anche dei momenti di confronto gruppali.
La finalità dei gruppi è quella offrire ai genitori la possibilità di confrontarsi su tematiche relative alle problematiche che incontrano con i propri figli, sulle emozioni e sui vissuti legati alle situazioni contingenti che affrontano nel vivere quotidianamente con un figlio/a adolescente che presenta fragilità emotive che vanno affrontate a diversi livelli e in diversi ambiti.
L’obiettivo è quelli di creare uno spazio che permetta il confronto, il sostegno e la comunicazione, oltre che lo scambio di esperienze, informazioni di consigli su come gestire al meglio situazioni complesse.
Lo scambio tra genitori, inoltre, aiuta a raggiungere la consapevolezza delle proprie potenzialità, consente di affrontare argomenti, dubbi e perplessità in assenza di giudizio e nel rispetto della privacy.
Accanto ai gruppi gestiti con cadenza quindicinale da una psicologa psicoterapeuta, dal mese di febbraio 2025 affiancheremo un gruppo mensile condotto da una dietista e dedicato a genitori di figli adolescenti affetti da un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione o che presentano un rapporto conflittuale con cibo, peso e immagine corporea.
Il gruppo si focalizzera principalmente su tre ambiti particolari:
- Educazione alimentare con una attenzione particolare all’adolescenza: conoscenza degli alimenti, composizione del piatto sano e come questi si inseriscono in uno stile di vita sano
- Promozione di una alimentazione consapevole volta a insegnare ai genitori a creare un ambiente familiare che promuova una relazione sana con il cibo
- Educazione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: riconoscimento dei “campanelli d’allarme”, comprendere le difficoltà fisiche dei propri figli e complicanze legate al disturbo, promozione di un ambiente di comprensione e supporto al momento del pasto.