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Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre)

La giornata mondiale della salute mentale è una ricorrenza fondamentale per ricordare, e riflettere, su alcuni dati allarmanti. 

Secondo l’UNICEF (2024), oltre 11,2 milioni di giovani sotto i 19 anni nell’UE (13%) soffrono di disturbi mentali, con tassi che arrivano al 19% tra i 15 e i 19 anni. Il suicidio è la seconda causa di morte in questa fascia d’età e depressione e ansia rappresentano il 40% dei casi (OMS, 2023). 

In Italia, circa 956.000 adolescenti (16,6%) presentano problemi di salute mentale, spesso legati a ritiro sociale, autolesionismo e dipendenze digitali. (Dal Ben e Barba, 2024)

Secondo l’OMS e la SIEP, i principali fattori di rischio sono abusi, bullismo, pressioni sociali, difficoltà familiari ed economiche e influenza dei media

È quindi essenziale promuovere prevenzione, diagnosi precoce e percorsi terapeutici multidimensionali, evitando medicalizzazione eccessiva e favorendo interventi relazionali e di lungo termine (SIEP, 2021).

Disturbi mentali e stigma

Nonostante adesso si spinga sempre di più verso la sensibilizzazione di queste tematiche, lo stigma sulla salute mentale rimane e ci sono dati chiari ed evidenti a provarlo. Questo perché spesso è più facile aiutare gli altri che esporsi e chiedere aiuto per se stessi. Il 36% degli italiani si vergognerebbe di avere un problema. Lo stigma e il pregiudizio trovano terreno fertile all’interno dei social: il 65% delle persone, in una fascia d’età compresa tra i 18 e i 37 anni, ritengono che i social incidano sull’autopercezione. Più della metà (53%) si sente obbligato a mostrarsi sempre al meglio. (Il Sole 24 ore, 2025).

In un articolo che abbiamo pubblicato di recente, si parla chiaramente di questa tematica: “Solo una piccolissima parte della popolazione mondiale rientra nel corpo ideale promosso dai social media. Eppure, questo modello irraggiungibile viene presentato quotidianamente come desiderabile e meritevole di approvazione. Il bisogno di apparire perfetti non cancella il desiderio di essere visti per ciò che si è, anzi lo intensifica. Ma dietro quell’immagine perfetta, sempre più adolescenti si creano un rifugio digitale: un Finstagram, un secondo profilo Instagram invisibile ai più, riservato solo a pochissimi amici fidati“. Clicca qui per leggere l’articolo intero.

Salute mentale: un dovere collettivo

Ecco perché è un dovere ricordarci di quanto sia importante prenderci cura della nostra salute mentale, ogni singolo giorno. I numeri che descrivono il disagio mentale non sono solo statistiche: dietro ogni dato ci sono storie, volti ed esperienze reali. Parlare di salute mentale significa riconoscere che ogni persona ha diritto all’ascolto, alla comprensione e al sostegno.

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